A proposito di #politica

A proposito di #politica

Certamente non ne faccio una questione di politica.
Perché d’altronde, con la confusione che c’è in giro, faticherei ad identificarmi con una delle parti.
Perché se volessi, e non voglio, potrei citare la straordinariamente satirica battuta del mitico Totò: “A proposito di politica, ci sarebbe qualcosa da mangiare?”.Ma la foto ritratta in una gelateria americana non mi lasciava scampo.
Era troppo bella.
Troppo esilarante.
Troppo ficcante, pungente, precisa.
“Vuoi insegnare ai tuoi figli qualcosa sulle tasse? Mangia il 30% del loro gelato.”

Ovviamente, se la gelateria fosse italiana, il povero genitore avrebbe rischiato l’indigestione e al malcapitato bimbo sarebbe rimasto solo il cono…
I dati in tal senso sono univoci: a fine 2012, trai i paesi Ue, eravamo secondi solo all’Ungheria.
D’altronde, dopo un 2013 fatto ancora di maggiori carichi fiscali, pare che il 2014 sia un anno in cui la sommatoria tra le maggiori imposte (ad esempio sulle rendite finanziarie, i dossier titoi, minori benefici della cedolare secca per i proprietari di immobili concessi in locazione, la Tasi) e sgravi (principalmente i famosi 80 euro e qualche altra regalia), comporti nel complesso un minor carico fiscale in valore assoluto per i contribuenti.

Ma la continua riduzione del PIL farà aumentare, nonostante tutto, la pressione fiscale.
In particolare sulle imprese il dato rispetto alla media Ue è devastante: mediamente, tra imposizione fiscale e contributiva, il maggior carico per i nostri imprenditori è di un buon 25% in più.
Effetti di questa rovinosa cavalcata?

Dal 2007 ad oggi (cioè da appena prima che scoppiasse la crisi internazionale) l’Italia è seconda, dopo la disastrata Grecia, per calo di PIL. E le stime in corso vedono i Greci in ripresa e noi con la freccia accesa, pronti ad imboccare la corsia di sorpasso per conquistare il primato nella classifica dei peggiori.
Di tale primato, d’altronde, già godiamo se allunghiamo la nostra analisi fino al 2000 (al momento dell’introduzione, a livello valutario, dell’euro).
Quali Stati hanno avuto performance economiche (straordinariamente) più positive, nonostante tutto?
Irlanda e Regno Unito, entrambe grazie ad una politica fiscale molto (molto, molto) meno vorace rispetto a quella di casa nostra e, per quanto riguarda i sudditi di Sua Maestà la Regina, anche l’autonomia di politica monetaria.

Pensiamo ancora che il problema dell’Italia sia lo spread?

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