Anno Nuovo, Vita…?

Anno Nuovo, Vita…?

Tempo di bilanci, tempo di buoni propositi.
Capovolgiamo la clessidra e siamo pronti per ripartire, affrontando il bello ed il meno bello che la vita ci regala.
E che, noi stessi, ci regaliamo.
Il calendario appena volato dalla finestra ha lasciato agli italiani una pesante eredità, ancora, di crisi economica (politica, sociale, ecc.).
Ma, riportano le cronache, é pronta la ripresa.
Complice propaganda o semplice lungimiranza?

Visto che insieme al calendario 2013 mi sono liberato, come molti, di un po’ di cose vecchie, tra le quali la mia celebre sfera di cristallo, non sono la persona giusta per rispondere con certezza alla importante domanda.
Possiamo, quindi, solo provare a ragionare insieme sul tema ed accorgerci di alcuni elementi di fatto.
Ad esempio: economia in crisi, si diceva, e borsa +15%.
Solita speculazione, si dirà, mercati colpevolmente lontani dalla realtà, ecc…
Anche, certamente, ma non solo.
Ricordo infatti che la statistica, dal bikini (quel che mostra é suggestivo, ma ciò che nasconde é vitale…cit.) al celeberrimo pollo di Trilussa, non può non riportarci ad una più attenta analisi delle situazioni.
Ci sono oggi in Italia aziende ed interessi settori che sono in grandissima crescita, che continuerà nel 2014: tutto ciò che é export, soprattutto se a grande valore aggiunto, sta cavalcando la poderosa crescita mondiale (la crisi c’é solo da noi, ndr) capeggiata dal +4,1% del PIL USA (si, proprio loro, quelli stampano moneta…e non sono i soli).
E dall’estero i pagamenti arrivano.
Non come da noi, dove fatturare non basta (il problema é spesso incassare, con aziende a corto di liquidità a causa di molte banche quasi in disarmo).
Ciò fa ‘media’ sui dati aggregati (PIL, produzione industriale, disoccupazione, gettito tributario, ecc.).
Di conseguenza, quel poveretto (ITALIA) che si ritrova con la testa in ghiaccio e i piedi nel forno non se la passa un granché…
; )

Quanto meno, per noi risparmiatori in attesa della ripresa vera, questa riflessione può orientare interessanti idee di investimento ed evitare la solita, incredibilmente ripetitiva, trappola in cui in moltissimi, sistematicamente, cascano: il tema é quello delle emozioni.
Qual é la più diffusa relazione, infatti, tra il risparmiatore-tipo e il mondo degli investimenti?
Disinteresse quasi completo: ascolta distrattamente le notizie quotidiane (l’indice Ftse-Mib, il cambio euro/dollaro, l’andamento di Wall Street, ma è comunque pronto a trasformarsi in uno dei 60 milioni di economisti quando il tema diventa di stretta attualità) e subisce le periodiche ‘proposte’ della propria banca.
Quindi, è restio ad investire, diciamo.

Accade talvolta, però, di sentire che un amico o parente ha conseguito, investendo nel titolo X o nel fondo Y, consistenti guadagni.
L’invidia (giusto una punta) c’è, ma resta a guardare: non è detto che si guadagni sempre (vero, di buon senso).
Poi capita di sentire da un’altro amico o parente che anche lui ha guadagnato.
Aumenta l’attenzione verso le quotidiane notizie dal fronte, che riportano ancora guadagni: beh, forse il momento è favorevole, si dice, forse potrebbe essere la volta buona.
La pressione dei media aumenta e capita di sentire persino il negoziante sotto casa che discute dei suoi titoli (‘vendo quello, perché guadagno, e compro quell’altro che promette bene…’): il momento della decisione è giunto, si va in banca e si chiede ‘quanto ha reso quel fondo che mi avevate proposto tempo fa? Bene, voglio investire.’.

Per un po’ le cose vanno discretamente: al primo calo, però, le antenne si drizzano.
Ma ci si tranquillizza subito perché, si sa, il mercato aveva corso molto e uno storno è fisiologico.

Tra alti è bassi i ritorni non sono così interessanti come si sperava e quindi ci si rassegna ad attendere tempi migliori.
I cali successivi, però, vengono accolti molto male: ‘ho investito da tempo e sono in perdita secca; non solo, se avessi tenuti i soldi sul conto o in BOT avrei guadagnato, poco, ma avrei guadagnato…’.
Si avvicina quindi il momento in cui, all’ennesimo rimbalzo fallito o addirittura calo, si prende il coraggio a due mani e (incavolati neri con se stessi e/o con il mondo intero),  la decisione è finalmente presa: ‘basta, vendo tutto; non investirò mai più, si perde sempre’.

La saggezza dei mercati, conosce bene le dinamiche per investire correttamente ed è addirittura disposta, inascoltata, a condividerle: comprare a poco e vendere a molto (il contrario di ciò che ha fatto il nostro amico-risparmiatore) e, soprattutto, che i rialzi non iniziano quando i compratori accorrono ma quando l’ultimo venditore ha venduto (il nostro amico-risparmiatore-tipo è candidato ad essere fra gli ultimi ad uscire prima di aver toccato il fondo).
Quindi il mercato ricomincia a salire, nel disinteresse generale in cui tutti parlano di crisi: capito perché la borsa ha fatto +15% (per non parlare dei mercati mondiali) e la maggior parte dei risparmiatori è fuori dal mercato?
Peccato aver buttato via la sfera di cristallo: sarebbe stato bello poter raccontare, in queste righe, il seguito della storia…
; )

Buon 2014

 

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