C’era una volta… la Volatilità?

C’era una volta… la Volatilità?

Come nelle fiabe della migliore tradizione, c’era un paese lontano lontano, chiamato Risparmiopoli.
Periodicamente arrivava in paese, scendendo dai monti dove era di solito rintanata, un’abitante molto temuta, nota con il nome di ‘Volatilità’.
La maggior parte degli abitanti non era affatto felice quando si presentava la volatilità: la riteneva pericolosa, foriera di sventure ed era felice se, per un certo periodo, non si faceva vedere.
In questi casi, i ‘risparmiatori’ (così si chiamavano gli abitanti di Risparmiopoli) erano così desiderosi di non incontrarla mai che la loro mente ne dimenticava addirittura l’esistenza, adottando comportamenti che non ne consideravano l’effetto.
Quando poi la volatilità si presentava all’improvviso, ne erano terrorizzati e scappavano dalla piazza principale del paese, quella dove c’era il mercato, andando a rifugiarsi nei luoghi ritenuti più sicuri: per loro tradizione, addirittura, si riparavano sotto il materasso….!?!
La volatilità ne rimaneva dispiaciuta, perché in realtà riteneva di avere il diritto di frequentare il mercato, come ogni altro abitante di Risparmiopoli e, anzi, arrivava con l’intento di contribuire a creare ricchezza.

Solo alcuni abitanti non la temevano, restando pronti ad accoglierla e, al contrario di tutti gli altri, facevano addirittura grandi affari con lei.
Il bello è che non si trattava di temerari; anzi, al contrario, erano i più saggi.
Erano semplicemente coloro che conoscevano la storia del mercato.
Sapevano che la volatilità era passeggera e, se trattata con il dovuto rispetto, non era particolarmente pericolosa: regalava addirittura grandi opportunità.

Che periodo stanno vivendo, adesso, gli abitanti di Risparmiopoli?
E’ appena arrivata la volatilità e la tentazione di andare a rifugiarsi è sempre presente, per i risparmiatori meno accorti.
Ciò significa perdere la grande occasione che la naturale presenza della volatilità, la quale ha tutto il diritto di esserci (è anche lei un’abitante di Risparmiopoli, esattamente come i risparmiatori…), consente.

Cosa bisogna fare?
Innanzitutto non va confusa la volatilità con il rischio: non sono la stessa cosa!!.
Solo l’adozione di comportamenti errati (ad esempio, vendere durante i ribassi) genera perdite, non la volatilità in se’.
Va inoltre adottata una strategia idonea ad avvantaggiarsi delle fasi in cui le oscillazioni si manifestano, basata sulla logica del costo medio d’investimento (Dollar Cost Average).
Infine, dimenticarsi di valutare la bontà delle scelte adottate sulla base dei rendimenti ottenuti.
Sembrerà fin troppo semplice, ma l’unica scelta che porta risultati consistenti è il mantenimento, nel lungo termine, di soluzioni diversificate a contenuto più o meno largamente azionario, fondate possibilmente su una strategia automatizzata che sia pronta a fare affari con la volatilità, quando si presenta.

E, inevitabilmente, vissero tutti felici e contenti… 😉 

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