Clessidra o calendario?

Clessidra o calendario?

Quale strumento è più opportuno usare per misurare il decorso del tempo?

Naturalmente la risposta non può essere univoca.
Certo, si dirà, dipende dallo scopo della misurazione.

Quale strumento utilizzare allora per misurare il tempo dei mercati?

Fin dall’Ottocento le informazioni circolavano tra gli operatori di Borsa sparsi per il globo attraverso il telegrafo.

Poi è stata l’era del telefono,della telescrivente,del fax ed infine dei sistemi di trasmissione dati via etere o satellite.

Chi non ricorda nei salotti dei borsini,nelle banche,il classico Radiocor (o simili)?
Ma l’evoluzione,si sa,è inarrestabile.
Tutto ciò è stato soppiantato,nel breve volgere di un decennio,dalla diffusione di Internet.

In poco tempo è balzato dai PC dei più tecnologici fin dentro i telefoni (si possono definire ancora così?) dei più tradizionalmente tecno-lesi,persino.

Quali informazioni ci raggiungono in ogni dove?
Non solo quelle relative ai mercati,ovviamente.
Dai social network al meteo,dalle ricette ai telegiornali.

Perfino gli eventi sportivi in diretta,sul nostro inseparabile dispositivo portatile.
Tutti siamo stati contagiati da questa tendenza.
Beh,non tutti.

Per ora.

Ed è per questo che persino il tempo reale si restringe.
La clessidra è addirittura troppo lenta per misurare eventi per i quali la logica indicherebbe come idoneo il calendario.
I commenti ed i giudizi per ogni avvenimento sono istantanei.
E definitivi.

Per ora.

Un esempio che ci riguarda?
L’andamento dei mercati negli ultimi mesi.

Lo spread in calo (definitivo), la recuperata credibilità dell’Italia (altrettanto definitiva) sono seguiti alla crisi estiva (anch’essa definitiva ed irrimediabile) ed al declino inevitabile della classe politica, incapace di governare.

Che, riflettendoci, se la classe politica non è capace di adempiere il proprio compito, di chi è rappresentativa?
Quali commenti,in questi giorni di andamento negativo dei mercati?
E come comportarsi?
Nei mesi passati non ho mai mancato occasione per ripetere quanto importante fosse la strategia di essere lontani dall’obbligazionario.

Se il problema è il debito (pubblico,nel caso specifico) perchè investire nel problema?
D’altronde contribuisce al problema anche la prolungata stagnazione (crisi) economica che riguarda l’Italia ormai da anni.

Se una famiglia con un debito di 20.000€ produce redditi per 20.000€ annui quanto avvertirà il peso di quel debito?
Ma se la stessa famiglia arrivasse a guadagnare 50.000€ annui,quanto diversamente sopporterà lo stesso debito?
Le difficoltà dell’Italia possono essere riassunte nella prolungata (misurabile con il calendario,non con la clessidra) incapacità di passare da quei 20.000 ai 50.000€ di reddito.

Cosa le faciliterebbe il compito?
Una valuta debole ed un minore drenaggio di risorse a favore dello Stato (tasse).

Le soluzioni propinate negli ultimi tempi?
Aggrapparsi alla valuta (ritenuta) forte e più tasse.
E per valutarne gli effetti,si è erroneamente adottata la clessidra (lodi definitive alla riduzione,temporanea,dello spread).

Ma il calendario del mondo segna dappertutto il tempo della crisi?
Nella gran parte dei paesi la crescita economica è sostenuta, la disoccupazione è bassa, il reddito cresce e decresce il peso dei debiti.

E’ in corso la più imponente fase di sviluppo della storia, ed i nostri risparmi possono beneficiarne facilmente.

L’alternativa?
Agitarsi, preoccuparsi, difendersi.

Tenendo ben stretta la clessidra in mano.

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