Coupè o fuoristrada?

Coupè o fuoristrada?

Quante volte, nello scrivere di mercati, mi è venuta meno l’ispirazione?
E in quante occasioni, al contrario, la ‘penna’ fluiva dolcemente ricca di contenuti tecnici e di metafore adatte a trasferirli anche ai non addetti ai lavori?
In quale situazione, fra le due, mi trovo in questi giorni?

Farei volentieri su questo aspetto un’approfondita digressione ma sorvolo perché, si sa, parlare di sé risulta abbastanza noioso…
😉

Una cosa è certa: le immagini usate nell’ultimo anno conservano ancora oggi la loro validità assoluta.
Il secchio ed il tubo rotto, la cicala e la formica, la febbre remittente, lo specchietto retrovisore, i draghi (e le buone notizie), la clessidra o il calendario, ecc.
Ognuna di esse puntella la recente storia dei mercati e ne descrive lo scenario prospettico.
Esattamente ciò che, per noi tele-risparmiatori-spettatori, risulta estremamente difficile a causa del potentissimo influsso della onnipresente cronaca mediatica, sempre pronta a descrivere ogni temporaneo andamento politico-istituzionale-economico-finanziario come definitivo, fino alla prossima edizione…
🙂

Il celeberrimo Warren Buffet, uno degli uomini più ricchi al mondo, ci ricorda ”…che la cosa peggiore che un investitore possa fare è muoversi in base ai titoli dei giornali“.
Se lo dice lui, che ha costruito lungo alcuni decenni la sua enorme ricchezza, esclusivamente tramite gli investimenti finanziari, vorrà pur significare qualcosa?
In ogni tempo, ed in ogni settore, salire sulle spalle dei giganti consente di allargare la visione su un più ampio orizzonte come sulla vedetta di una nave.

Come allocare i propri risparmi, dunque?
Chi di noi metterebbe tutte le uova in un unico paniere?
Esiste l’approccio che risolve il problema alla radice, creando i presupposti per ridurre gli eventuali rischi e cogliere, al contempo, favorevoli occasioni di investimento.

L’esperienza della maggior parte degli italiani?
Poca diversificazione in termini di strumenti e sotto il profilo geografico.
Oltre ad un complicato rapporto con il tempo.

Quali performance ci aspetteremmo da una lussuosa coupè (Mercedes, Audi, Bmw o addirittura Maserati, Lamorghini o Ferrari) se la utilizzassimo per correre su di un sentiero sterrato e pieno di buche?
Quale comportamento potrà avere un pachidermico fuoristrada (Hummer, Jeep o Range Rover) se provassimo a scatenarci sulla pista di un autodromo?
Quale sarebbe il nostro giudizio su queste auto e sulla loro capacità di soddisfare le nostre attese nei loro confronti?

Analogamente, quali conseguenze per chi detiene per anni strumenti a breve termine (liquidità o titoli periodicamente rinnovati) o, all’opposto, si attende riscontri giornalieri, settimanali o mensili da investimenti finanziari, magari anche azionari, che per loro natura hanno oscillazioni che per essere riassorbite necessitano di tempo?
Mancato ritorno o addirittura perdite sono il fisiologico risultato di una incompiuta pianificazione finanziaria.

Per essere più concreti sulle soluzioni?
Chiaro che la declinazione specifica di un portafoglio richiede un approccio che non può non essere che individuale.
E questo è il lavoro quotidiano da fare.

Ma quali indicazioni generali si possono trarre dall’attuale fase dei mercati?
Un po’ di pazienza, noooo?
😉

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