
#cucciolicrescono
Una delle più belle ed istruttive esperienze finora vissute è stata la sconvolgente, simpatica e rumorosa presenza di una cucciolata, abbandonata, scovata dal mio cane a pochi metri da casa, e che non ha potuto far altro che essere ospitata, rifocillata, assistita e ‘collocata’ al meglio tra amici vicini e lontani, diretti e indiretti, benestanti o meno, ma tutti accomunati dal saper riconoscere la gioia che poche altre esperienza sanno regalare.
A proposito, uno ne avanza sempre…
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Vabbè, a parte la necessità di liberare un po’ di spazio, dicevo esperienza istruttiva: questi cuccioli, allevati nelle loro prime settimane di vita dal calore della loro mamma, si sono all’improvviso trovati da soli per strada.
E’ stato, per loro, un attimo: e la loro vita è cambiata.
Anche il ritrovamento è stato casuale e improvviso: e anche la mia, di vita, è cambiata!
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D’altronde potevo non trovarli io, o non trovarli in tempo…
Veterinario, pappa, nuova cuccia, 7 fratellini che condividono un destino che di giorno in giorno, li separa: nuove case, una famiglia per ciascuno, la vita che prende una sua piega.
Chi in appartamento, chi in villa, in campagna, chi contornato da bimbi e chi no, ma tutti pronti a dispensare felicità a coloro che li avranno accolti.
Per me un disastro separarmi da ognuna di queste piccole iene affamate…
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E’ la vita: tutto cambia, niente è sempre uguale a se stesso, anche se a volte le situazioni sono incredibilmente simili.
Esattamente come in economia e sui mercati finanziari (wow!).
Un avvenimento, a volte anche improvviso, provoca una crisi.
Segue un periodo di assestamento, in cui le situazioni cercano un loro nuovo equilibrio, le aziende, le istituzioni, gli operatori cercano strade nuove (chi non ci riesce è out).
Alla fine si parte per una nuova fase di crescita, ci si adatta al nuovo che avanza e tutti vissero felici e contenti (ovviamente sappiamo che la realtà è un po’ più complessa di così, e che le situazioni problematiche si ripresenteranno, magari sotto forme diverse).
I massimi storici toccati da Wall Street in queste settimane, superiori al 2000 e al 2007, hanno ripristinato una verità statistica: i mercati azionari nel lungo termine salgono.
Certo il cosiddetto ‘decennio perso’ ha reso le performance cumulate di chi ha investito dal ’99 in poi abbastanza modeste: le annate, per gli investitori, sono come per il vino…
Il mercato azionario è di straordinario interesse, con ottica d’investimento e di grande diversificazione, anziché di gioco d’azzardo, come erroneamente inteso da molti.
La dimostrazione di ciò scaturisce dai rendimenti ottenuti da coloro che acquistano durante le crisi, quando la maggior parte delle persone invece si convince, definitivamente, che investire non conviene, che è meglio il mattone, i titoli di stato, ecc.
I quasi vent’anni di esperienza nel settore (cacchio, il tempo passa…) mi hanno chiaramente mostrato il motivo per il quale molti risparmiatori ‘perdono’ (o, in subordine, non guadagnano) con gli investimenti: investono troppo tardi e disinvestono troppo presto.
Timing is all, dice qualcuno che di mercato ne sa.
Ma il trucco sta da un’altra parte.
E lo sveleremo nei prossimi giorni…
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