Febbre remittente: sintomi, cause, rimedi?

Febbre remittente: sintomi, cause, rimedi?

Orsù, le settimane volano…

Quali accadimenti, nel frattempo, rispetto alle buone notizie di settembre?
I notiziari dal fronte riportano ancora un certo consenso verso le dichiarazioni fatte a suo tempo, e ribadite in più occasioni, dal Governatore della BCE Mario Draghi (Super-Mario).

Cosa indica ad oggi il termometro dello spread BTP/BUND 10 anni, il più usato per misurare la febbre dell’Euro?

Ragioniamoci su, per meglio comprendere la situazione, ricordando il noto concetto che la febbre è solo il sintomo di un qualcosa che c’è dietro…

La Germania è un emittente cosiddetto tripla-A, cioè con un rischio di mancato rimborso pari allo 0,01%.
Come ormai sappiamo tutti a memoria, i titoli tedeschi sono considerati (sostanzialmente) sicuri.

Se anche quelli italiani lo fossero altrettanto lo spread sarebbe pari a zero.
Diciamo che il termometro indicherebbe 36,3°-36,5°?
Fino a qualche anno fa lo spread, intorno ai 50 punti base, identificava infatti una temperatura assolutamente fisiologica di 36,7°.

La febbre è poi progressivamente cresciuta, con picchi segnati ripetutamente negli ultimi 15 mesi.
Nei mesi estivi, quindi, lo spread a 500 punti ha indicato temperature intorno ai 40 gradi, come quelle del meteo…
😉

Ed i 300/350 punti base di questo periodo a cosa corrispondono?
Potremmo ben dire che la febbre è a 37,8-38°?
Quanto di questo calo di temperatura sia dovuto all’effettiva efficacia della cura propinata (pillole o supposte? 🙂 ) o al suo effetto placebo non è dato di sapere.

E se fosse, addirittura, un caratteristico decorso della “malattia”?
Il sintomo, per come si presenta, può ricordare appunto la cosiddetta febbre remittente, che sale di due/tre gradi oltre i valori normali per poi scendere senza però tornare alla normalità e risalire nuovamente (fonte: Wikipedia).

Tutto sommato, per noi, è un’informazione neanche tanto interessante.
Ad una condizione, ovviamente: che si adotti una rigorosa diversificazione, pari a quella che da sempre suggeriamo per le componenti “rischiose” (ad es. azionario), che va altrettanto adottata anche per gli strumenti storicamente considerati “non-rischiosi” (ad es. liquidità, titoli di stato, obbligazioni, ecc.).

Non è detto, tra l’altro, che non si possano trovare anche delle soddisfazioni in termini di redditività
Lo scopo, ovviamente, potrà essere quello della sostanziale protezione del proprio risparmio, nell’era di forte turbolenza (sociale, storica e, con un delicato rapporto di causa/effetto, economico-finanziaria) che stiamo vivendo che, con tutta probabilità, vivremo ancora per qualche tempo.

Ma quali sono i motivi principali per i quali è opportuno salvaguardare il proprio risparmio?
Di certo l’euro-pendolo, che sembra oscillare periodicamente dal NO al SI e poi, inaspettatamente, ancora sul NO e viceversa.

Ma non solo.
Ci sono motivi persino più importanti, di minore presenza mediatica ma che riguardano ognuno di noi, molto da vicino.
Ma questa è un’altra storia, e la racconteremo presto…

Un caro saluto.

Post a Comment

#Follow me on Facebook