I mercati al tempo di Covid-19: rischi e opportunità

I mercati al tempo di Covid-19: rischi e opportunità

C’era una volta il mondo normale.
L’economia mondiale cresceva ad un passo robusto ed il 2020 appena iniziato si presentava persino in accelerazione rispetto ai precedenti. E’ vero, dai primissimi giorni dell’anno si parlava di un virus ‘cinese’ che di lì a poco avrebbe provocato la chiusura di alcune fabbriche e, quindi, disagi produttivi alle aziende di tutto il mondo… ma, nel frattempo, si consegnava alla storia una favola calcistica che mostrava all’intera Europa il fascino e l’orgoglio della nostra provincia.
Nulla lasciava presagire il disastro, sanitario ed economico, che sarebbe sopraggiunto in poche settimane.
Le cronache mondiali descrivevano l’Italia come hot-spot dell’infezione, bloccando voli aerei ed iniziando, in poche settimane, seppur a macchia di leopardo e con diversi gradi di convinzione, un progressivo lockdown.
Mentre i governi invitano a lavare le mani e restare a casa perchè così “andrà tutto bene“, è recessione, la peggiore di sempre: i mercati si avvitano fino al -40% in poche sedute, coinvolgendo nel calo azioni, obbligazioni, commodities, beni rifugio tradizionali ed innovativi.
Chi diceva qualche settimana prima “cash is trash“?
Ma i mercati, si sa, sono un’industria: esagerano, anticipano e non ci stanno.
Il rimbalzo è poderoso, al punto di limare in modo significativo il calo dai massimi ante-covid: “fu vera gloria” o si tratta del più classico dei dead cat bounce?
Rispondere è come vincere al SuperEnalotto, quando il jackpot è molto ricco.
Dipenderà dalla forma della crisi e della successiva ripresa: V, U, L, o….
Fortunatamente, chi si occupa professionalmente di supportare i risparmiatori nella valorizzazione del proprio risparmio non è costretto ad arrampicarsi sulle ipotesi, ma deve semplicemente scegliere da che parte stare: con Ray Dalio o con il ben più noto Warren Buffet?
La mia personalissima scelta di campo è nota da decenni ed insieme all’oracolo di Omaha, salgo sulle possenti spalle del suo grande maestro Benjamin Graham e di altri giganti: Peter Lynch (cit. “I love volatility“), Daniel Kahneman, Richard Thaler.

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