L’idiota fortunato

L’idiota fortunato

E’ una banale influenza. Anzi no, è molto più contagiosa e letale.
Cioè, non è un’influenza. E’ un virus assassino, ma lo si può combattere con gli aperitivi.
Ma senza sushi e involtini primavera.
Milano non si ferma. Anzi no, chiudete tutto!
Si gioca, ma solo le coppe e non il campionato, oppure si, meglio se a porte chiuse.
Anzi no, tuteliamo la salute degli atleti.
Combattiamo un nemico infido e sconosciuto, non esistono cure: apriamo nuovi reparti di rianimazione, raddoppiamo i ventilatori. Anzi no, c’è un farmaco miracoloso… ma che, in attesa delle sperimentazioni ufficiali, pare produca all’incirca gli stessi effetti benefici dell’aria di Napoli, in barattolo.
Le mascherine, se non sono certificate dai super-saggi, non servono a nulla e non possono essere vendute, neanche a peso d’oro.
Fortunatamente, basta uscire di casa con la sciarpa, almeno fino a Ferragosto.
Restate a casa, restate a casa, l’estate a casa.
Oppure, riapriamo tutto e andiamo in spiaggia, ognuno nella propria regione, però.
Basta, basta, basta con le discriminazioni ed il razzismo nei confronti di lombardi, umbri, valdostani, trentini e alto-atesini: solo il vaccino, che è quasi pronto, anzi lo sarà fra uno o due anni, potrà ristabilire l’ordine costituito e pre-costituito.
Che poi, tra inquinamento, incidenti stradali e sul lavoro, non era questo granchè.
Ma sempre meglio che essere rinchiusi nel plexiglass, senza climatizzatore.

Ci sarebbe da ridere, se non ci fosse da piangere, sui decessi e sul relativo show quotidiano che li annuncia, sulle bare in attesa di essere caricate su colonne di mezzi militari che le trasporteranno, senza funerali, senza fiori e senza il pianto dei parenti, verso la cremazione, altrove, lontano.
Anzi no, facendo due conti, non si muore così tanto, anzi uguale agli altri anni… oppure un po’ meno… ma sarà vero?
Non è chiara ai più, soprattutto a chi contribuisce a creare e diffondere opinioni attraverso media e non, la differenza tra modelli matematici, ricerca microbiologica e protocolli terapeutici.
Il danno all’economia è una delle poche certezze e colpisce in tutto il mondo, ma in modo asimmetrico: il lockdown all’italiana è un esempio per tutti, da non seguire, per quasi tutti.
Chiusura anticipata, ri-apertura ritardata e, per favorire la ripresa, una potenza di fuoco mai vista.
Infatti, chi l’ha vista?
Tutta colpa dell’arcigna Europa che, per aiutarci, chiederebbe l’impegno a fare cose che dovremmo fare, ma che non abbiamo nessuna voglia di fare.
Molto meglio continuare con le mancette, più redditizie a livello elettorale, un po’ meno in termini di sostenibilità del bilancio pubblico e di crescita economica.
Il responsabile dei nostri peggiori incubi ha un nome, MES, ma non un cognome che ne identificherebbe chiaramente la paternità: “hai stato tu, mentre eri al governo”, “ma che dici, non ho stato io, non ero al governo e, comunque, se c’ero, dormivo”.
Maggioranza ed opposizione, incrociate nel dissenso, divise tra prendere in prestito miliardi per investire nella sanità e ragionare su ospedali appena aperti che, probabilmente, senza pazienti, non serviranno (speriamo).
Nel frattempo, vendete tutto e state liquidi perchè siamo nella peggior crisi dal dopoguerra; anzi, è il momento di investire.
E di mettere le mani in tasca a chi guadagna di più, anzi a chi ha di più; ma chi lo propone, non è così d’accordo…
Oppure no, perchè ci sarà il più grande trasferimento delle storia di risorse dal pubblico (banche centrali, stati) ai privati.
Quanto costa il coraggio delle proprie idee e quando si dimostra efficace, in termini di risultati?
Chi inventerà la formula magica per uscire dal tunnel?
Ma soprattutto, per dirla con Nassim Taleb, quanto “è vero che sono i più capaci ad avere successo nella vita”?

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