L’illusione del 5%

L’illusione del 5%

di Andrea Callari

C’era una volta Mario, un risparmiatore italiano, che aveva l’abitudine di andare in Banca e sottoscrivere Titoli di Stato. Prima ancora Mario andava alla Posta e sottoscriveva Buoni Postali ma poi, rendendosi conto che i nuovi Buoni non rendevano più come quelli di una volta, ha preferito dirottare i propri risparmi sull’altro investimento.

Dicevo c’era una volta anche se in realtà c’è ancora ma Mario, con i rendimenti al minimo storico, comincia a porsi delle serie domande.Nel mentre che si domanda cosa fare in alternativa, cosa alquanto complicata rispetto alle sue abitudini, si mantiene i Buoni Trentennali postali ormai prossimi alla scadenza per apprezzarne la rivalutazione e i BTP precedentemente sottoscritti per gustarsi cedole ad oggi non replicabili.

Se però è vero che il buono postale genera comunque il rendimento di rivalutazione indicato sul retro fino al 30simo anno (facendo attenzione alla verifica del calcolo quando si riscatterà) diverso é il discorso per i titoli di stato in portafoglio che generano cedole del 4/5% che però non corrispondono all’effettivo rendimento.
Quella cedola infatti rispecchia un rendimento illusorio ossia generato da un’illusione talmente evidente da non essere vista.

IL CASO DI MARIO
Cerchiamo di fare chiarezza.
Mario ha in portafoglio dei BTP a scadenza 2034 5% per un importo di 100.000 euro e vede arrivare sul conto ogni sei mesi 2.500 euro lordi, quindi 5.000 annui.
D’altro canto però se andassimo a guardare il suo Dossier Titoli ci renderemmo conto che quei 100.000 euro oggi, rivendendoli, gli garantirebbero ben 128.000 euro.
Analizzando il dato, è facile scoprire che il rendimento effettivo di questi BTP è del 2,50%.
Ecco quindi che la domanda sorge spontanea: Se il rendimento a scadenza è 2,50% come fa Mario a ricevere una cedola del 5%?

IL DECUMULO FINANZIARIO
L’ILLUSIONE DELLA CEDOLA – LA REALTÀ DEL DECUMULO
L’illusione si basa su quello che potremmo considerare un “decumulo” finanziario.
Ci sono diversi prodotti che lo prevedono.
Ad esempio molti fondi comuni prevedono il disinvestimento programmato.

ESEMPIO: Mario investe i 128.000 euro della vendita dei BTP, rinunciando alla cedola semestrale dei 2.500 euro. Decide di programmare un disinvestirlo di importo fisso 2.500 euro ogni 6 mesi. Se l’investimento genera proventi inferiori all’importo richiesto il fondo garantirà comunque i 2.500 euro disinvestendo parte del capitale investito.

Vi sembra una scelta stupida, inutile, dannosa?
La risposta è…dipende!
Se l’esigenza di Mario è quella di avere un importo certo su cui fare affidamento allora la soluzione può essere giusta. Inoltre tenendo in portafoglio i BTP precedentemente evidenziati Mario sta facendo la stessa operazione, solo senza rendersene conto.
I 2.500 euro semestrali infatti derivano dal rendimento effettivo a scadenza (2,50% corrispondente a 1.600 euro a semestre) e quota capitale per differenza (900 euro tolta dalla plusvalenza di 28.000 oggi esistente).
Ecco svelato perché quel 5% oggi in realtà è frutto di un’illusione e perché il rendimento effettivo è 2,50%.

RISCHIO DECUMULO ACCELERATO
Mantenendo il BTP esiste il rischio che l’effetto decumulo potrebbe accelerare se dovessimo trovarci davanti ad un aumento dei tassi. Infatti se si tornasse ad un rendimento effettivo del 5% vedremmo tornare il valore del nostro BTP direttamente a 100.000 euro ben prima della scadenza dello stesso.

COSA FARE SE FOSSIMO NELLA SITUAZIONE DI MARIO?
Ribadendo la domanda precedente: sei ancora sicuro che il decumulo sia una scelta stupida, inutile e dannosa? Ok! Allora vendi quei BTP che hai in portafoglio e prenditi subito il rendimento reale.
Se invece hai necessità dell’integrazione del reddito allora puoi mantenerli, ma magari faresti meglio a guardarti intorno ed a valutare alternative di decumulo che diversifichino di più l’investimento in modo da diminuire il rischio di concentrazione, di volatilità e diminuendo quello che è l’orizzonte temporale dell’investimento che oggi per i BTP ci porta ad oltre 20 anni.
Questo ti potrà comunque garantire i 2.500 euro semestrali ma diminuirà la volatilità e di conseguenza il rischio di decumulo accelerato dei tuoi risparmi.

Spero di esser stato chiaro su un argomento difficile da trasferire fino in fondo.
Sono comunque disponibile per discuterne, confrontarsi e ragionare sulle varie soluzioni.
La finalità è sempre la stessa… che la storia continui, ma con un lieto fine e senza brutte sorprese.

www.andreacallari.it

Post a Comment

#Follow me on Facebook