MAKE AMERICA GREAT AGAIN

MAKE AMERICA GREAT AGAIN

Un giorno nuovo per il mondo?
Imprevisto?
Quale grande novità ci attende?
La inaspettata marcia trionfale di Donald Trump, che lo ha portato sul trono più importante del pianeta, propone l’ennesimo insegnamento per i media, gli intellettuali, le elite culturali ed economico-finanziarie: quando il popolo è chiamato ad esprimersi lo fa e, spesso, in una direzione profondamente diversa da quella desiderata o indicata da chi detiene il “potere”.
E non ne faccio un fatto politico, di schieramento: lo stesso establishment repubblicano ha osteggiato il proprio candidato, fino a chiedergli, ancora tre settimane fa, di farsi da parte.
Paul Krugman, premio Nobel per l’economia, ha commentato poco fa, all’incirca così, sul suo blog: “io, il New York Times ed i suoi lettori, non conosciamo il nostro Paese”.
Quale riflessione più azzeccata, all’interno del precedente articolo Stars & Stripes, pensando anche ai soloni dei sondaggi, se non quella sulle statistiche e sul bikini?

Il nuovo Presidente: impreparato, sessista e volgare?
Evidentemente ci si riconosce in molti all’interno di questo schema…
Il fatto che io abbia la casa disseminata di elefantini vorrà significare qualcosa? 😀
Intraprendente, visionario e determinato fino a credere veramente, unico a farlo, di poter riuscire in un’impresa straordinaria?
Proprio perché imprenditore e fuori dagli schemi, come “coloro che sono talmente folli da pensare di cambiare il mondo, lo cambiano davvero”, è riuscito a sintonizzarsi con chi vive nella realtà e non all’interno di palazzi di vetro, di studi televisivi o di ovattati salotti.
Il popolo richiede, non solo in America, il change ed è probabilmente arrivato il momento di provare a realizzarlo.
D’altronde, per citare Winston Churchill, “la democrazia è la peggior forma di governo, eccezion fatta per tutte quelle forme che si sono sperimentate fino ad ora”.

Cosa succederà ora sui mercati?
Qualche giorno fa ci siamo soffermati sulle conseguenze del voto, nel tempo, per noi risparmiatori e, soprattutto, su come l’adozione di accurate strategie di diversificazione consenta di non avere rilevanti conseguenze indipendentemente dagli accadimenti di breve termine.

Cosa comporta il presumibile andamento dei prossimi giorni?
Proprio ieri, un’importante fonte informativa finanziaria mondiale riportava come in ben 5 delle ultime 8 elezioni presidenziali, l’immediata reazione dei mercati nel giorno successivo si è poi ribaltata avendo segno opposto nell’andamento a 12 mesi, confermando che notizie di questo tipo non hanno poi un rilievo significativo per chi investe con la giusta ottica temporale.

E se i mercati dovessero avere degli scrolloni significativi?
Chiediamoci cosa accade al valore delle aziende, ad esempio: qualcuno oggi, nel mondo, deciderà di non andare a lavorare o di lavorare meno bene del solito, come conseguenza dell’elezione del nuovo Presidente degli Stati Uniti d’America?
In realtà, quando ci sono movimenti di mercato di questo tipo, l’opportunità è tanto grande quanto più tali movimenti sono profondi e, possibilmente, duraturi.

Se invece la “festa” durasse troppo poco per poter intervenire in acquisto con sconti adeguati, pazienza: i mercati avranno oscillato, come sempre, regolando il proprio trend rispetto alle dinamiche macro-economiche di lungo termine che, da sempre, indicano crescita globale.
E, da sempre, l’unico modo per ottenere risultati duraturi, ancor più in una fase storica in cui i mercati sono l’unico motore di rendimento disponibile, è adottare i giusti comportamenti.

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