Tante le novità di questi giorni. Non ho né titolo né credibilità, ovviamente, per commentare quelle religiose in queste ore molto particolari per il cattolicesimo. Anche se non mi astengo dal cogliere l'occasione per augurare a noi tutti che, attraverso di esse, si possa (perché no?) aprire una fase di crescita morale e spirituale, oserei dire di risveglio delle coscienze individuali. Il momento è topico anche a livello nazionale. La politica offre scenari nuovi ma che di vecchio mostrano confusione ed incapacità di far intravedere (al momento, almeno) soluzioni. I mercati, nel frattempo, sembrerebbero offrire un moderato ottimismo. L'Italia non è sotto attacco speculativo e non lo è neanche l'euro. Buon segno? Chi ricorda il significato di un celebre titolo, a fine estate 2011, sulla prima pagina di un prestigioso quotidiano finanziario? Quali commenti in questi giorni, per un analogo accorato richiamo formulato da un manipolo di intellettuali? E, soprattutto, la Lettizzetto appartiene alla categoria "intellettuali"? :D

Non se ne può più... Sono sull'orlo di una crisi di nervi. Ribassi, rialzi, poi nuovi ribassi e così via. Azioni, valute e poi il temutissimo spread. Mi spavento già solo al sentirlo nominare! Ma non è bello sapere di poter contare su un bel tasso fisso, non più di un anno di durata, con la certezza di non perdere? Lo struzzo è servito (nel mettere, metaforicamente ed in molti casi giustamente, la testa sotto la sabbia come forma di protezione)... Certamente non mi riferisco agli scenari euro/non-euro, molto più attuali oggi di quando l'informazione estiva terrorizzava i bagnanti peggio dello Squalo di Spielberg. Ma parlo di crisi, di mercato, e di ciò che negli ultimi anni hanno generato la nostra attuale, terribile, crisi economica. 'Tutta colpa di Lehman Brothers': quante volta abbiamo sentito additare la celebre banca d'affari americana e, tramite essa, l'intero sistema finanziario mondiale in qualità di responsabile della nostra, quotidiana, crisi?

Gorvernissimo, governicchio, di programma, ad assetto variabile, ecc. Nel frattempo mi appare nitido il ricordo del celebre film interpretato da Lino Banfi. Dopo il Governo dei tecnici, quindi, quello dei comici o cos'altro? Quanto peserà ancora l'esito delle urne sui mercati e, soprattutto, su imprese e famiglie? E per quanto tempo? Il momento è cruciale per l'economia, per la stabilità valutaria e per la tenuta sociale. Quanto i tempi delle istituzioni appaiono in linea con la velocità del cambiamento a cui siamo, oggi, abituati?
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