#realtà o #fantasia?

#realtà o #fantasia?

In questi mesi si sono manifestate voci molto, molto, gravi su ciò che sta accadendo o potrebbe accadere nel mondo della finanza.
Tali voci riguardano banche e stati: e fin qui, si direbbe, problemi loro.
Come ben sappiamo, però, basta nulla che tali problemi possano diventare anche i nostri.
Quanto c’è di vero in queste voci e quanto, invece, di allarmistico?Fin dai caldi giorni del caso Cipro (problemi loro) si è parlato della possibilità che qualcuno (Stati, Banche Centrali nazionali, BCE, FMI, il lupo nero) metta letteralmente le mani nel proprio conto corrente, qualora il sistema bancario vivesse dei problemi molto seri.

Può accadere anche in Italia (problemi nostri)?
Ovviamente il sistema bancario italiano, ci viene ripetuto da più fronti, è assolutamente solido e quindi ciò non è possibile, o quanto meno largamente improbabile.
Ma allora, quando la cronaca riporta di perdite ingenti, che bruciano aumenti di capitale continuamente richiesti da banche più o meno note, e più o meno voraci di risorse, possiamo stare tranquilli?
Anche qui i distinguo sono assolutamente necessari affinchè siano ‘problemi loro’.
Più volte si sente citare la famosa (o fumosa) decisione presa dall’Ecofin nel giugno 2013 a proposito di gestione delle crisi bancarie.
Innanzitutto, per sapere se sono problemi nostri dovremmo capire chi è questo Ecofin.

Diciamo che l’Unione Europea non è ancora, nonostante qualche passo avanti compiuto in questa legislatura, una democrazia compiuta.
Chi decide (veramente) sono i governi dei vari stati che si riuniscono attraverso il Consiglio Europeo (per esempio, il presidente di turno in questo semestre è il nostro Renzi).
Quando si tratta di argomenti specifici, il lavoro viene svolto, anziché dai capi di governo, dai vari ministri della materia (nel campo di economia e finanze, il Consiglio si chiama appunto, abbreviato, EcoFin) i quali decidono.
E cosa hanno deciso?
Che la frase “se salta la banca, la salva lo Stato” dovrebbe essere, per correttezza, coniugata esclusivamente al passato.
Siccome dal 2008 ad oggi molti stati hanno dovuto immettere risorse nel sistema bancario, creando notevoli problemi di bilancio, si è preferito stabilire che le banche si salvano da sole.

Problemi loro.

Se la necessità di preservare gli stati da tali esborsi si basa sul loro potenziale effetto-spread, la conseguenza diretta va sugli azionisti delle banche in difficoltà, sui detentori di obbligazioni, spesso ignari dei rischi assunti, e in ultima istanza sui malcapitati depositanti sopra i 100.000 euro.
Problemi loro o nostri?
E’ tutto, largamente, improbabile s’intende.
Come subire, ad esempio, un furto.
E per salvaguardarsi da questa ipotesi, improbabile ma fastidiosissima, che si fa?
Si svuota casa, così da farla trovare vuota ai ladri?
Si distribuiscono i propri beni tra due o tre case, in modo da proteggere un po’ di valore?
O, magari, si adottano soluzioni più ortodosse e ragionevoli?

 😀

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