Salite e discese

Salite e discese

Di cosa è fatta, in fondo, la vita?
Chi di noi non ha affrontato i su e giù che alternano occasioni di felicità a momenti, inevitabilmente, meno lieti?


Non è, forse, quello delle feste (appena trascorse) il momento in cui siamo più ‘su’ di umore?
A proposito: di quali ‘salite’ si fa, in questi giorni, un gran parlare?
E, soprattutto, contrapposte a quali ‘discese’?

 

Beh, il riferimento non è affatto casuale.
Cita, inevitabilmente, l’attualità politica che, nel bene o nel male (lascio ad ognuno l’eventuale scelta di campo), condiziona la cronaca e, di conseguenza, anche la nostra vita.

‘Qui prodest, a chi giova tutto ciò?’, domandava scherzosamente qualche decennio fa un giovane Gene Gnocchi, sfoggiando uno sgrammaticato latinorum.

E soprattutto: quale influenza ha tutto questo sui nostri risparmi ed in particolare sulle nostre scelte in merito?
Opzioni possibili:
1)      Attendo
2)      Scommetto
3)      Scappo e mi riparo.

Quindi, è la politica l’ago della bilancia per le nostre scelte?

Nel frattempo, l’attesa era per le scelte della politica (americana) sul ‘baratro’ fiscale.

È simpatico ragionare sulle ipotetiche conseguenze dell’eventuale mancato accordo: più tasse (per tutti, in particolare sulla classe media) e  tagli alla spesa pubblica.
Praticamente, la ricetta dell’Italia, con l’ovvia riuscita della stessa ciambella senza buco (crisi economica).
Il mancato accordo prevedeva, quindi, il baratro non per il fisco ma per l’economia.

E di questo, noi italiani cominciamo ad esserne esperti…

Ora l’accordo c’è.
O no?
Cioè le tasse in USA aumentano di poco (e per pochi), per la prima volta in 20 anni, ed i tagli alla spesa vengono rinviati.
Resta quindi pressoché inalterata la necessità di finanziare il deficit pubblico americano con più debito.
Che dovrà, a sua volta, essere in larga parte garantito da nuova moneta emessa dalla Fed.
Potrà ciò consentire, ancora, un finanziamento per lo Stato a tassi praticamente nulli?
Voilà, la torta  è pronta.
Ben guarnita, non una misera ciambella senza buco

Ci sarà a marzo, il negoziato (politico) sul tetto del debito?
Boh?!?
Quindi, nuove attese!

Cosa dice la saggezza dei mercati?
Buy the rumors, sell the news“, cioè compra mentre gli altri attendono o vendono ed eventualmente, per chi volesse un’ottica attiva, vendi quando gli altri acquistano.

Charles Dow, leggendario fondatore del Wall Street Journal ed ideatore del celebre indice di borsa che quotidianamente mastichiamo durante i flash-mercati dei telegiornali, sosteneva che per investire correttamente non bisognava seguire l’incessante fluire delle notizie ma che giá “i prezzi scontano tutto” e sono quindi sufficienti, insieme a poco altro, per valutare cosa sia meglio fare.

E per concludere in saggezza, Warren Buffet, attualmente 4º uomo più ricco al mondo nella classifica stilata da Bloomberg, vero ed unico Re degli investimenti, suole ripetere “…che la cosa peggiore che un investitore possa fare è muoversi in base ai titoli dei giornali“.

A cosa guardare, quindi?
Ai fatti, con l’ottica di ‘Clessidra o Calendario’.

L’Europa, e l’Italia, pagano tassi molto bassi su un debito molto elevato.
Le politiche fiscali non possono consentirne il rimborso, ed impediscono (insieme, in verità, anche ad altri fattori) la crescita.
Torniamo sul noto concetto del buon padre di famiglia che contrae un debito, ad esempio, di 50.000€.
Quanto peserà se il reddito annuo di quella famiglia è di 10.000€?
E quanto, invece, se il reddito della stessa famiglia fosse di 80.000€ annui?
Chi privilegiare, allora, per gli investimenti?
Le ‘famiglie’ con il reddito in crescita.

Ed in ogni caso, se il problema sono i debiti, basta a noi investitori comprarne meno.
Usa, Bric, Next-11.
Che gli acronimi portino bene?
Ed allora perché non PIGS (e, per estensione, l’intera area euro)?

Le aspettative di crescita sono, in questo caso, agli antipodi.
Ma i prezzi, ad esempio azionari, sono storicamente contenuti.
La valutazione da fare non è se investire o no.
Ma, piuttosto, quanto rischio in più c’è in quest’area rispetto ad altre?
La novità di questi anni è e resterà la seguente: ciò che in passato poteva essere considerato privo (o quasi) di rischio oggi non lo è più.

Non lo dico io, ovviamente (non ne avrei titolo), ma le stesse istituzioni europee e mondiali.
Al contrario, qualcosa di ciò che veniva considerato molto rischioso oggi si rivela come relativamente solido.
Lo ripetiamo da quasi due anni ed i conti tornano.

Come decodificare quindi i movimenti di mercato in atto?
La risposta è nello spirito stesso di questo sito.
E servirà a rivelare uno dei principali segreti del mondo della finanza!!!
La prossima volta?

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