Tasse e tassi

Il tasso, animale notturno e abbastanza pacifico, passa la sua giornata dormendo in una delle tane che scava nel proprio territorio, e che è spesso disponibile a condividere con altri animali.
Tuttavia, nonostante questa indole abbastanza docile, se molestato si rivela un avversario temibile e tenace.
All’improvviso sono diventato un esperto (anche) di zoologia?
Diciamo che la curiosità mi spinge, spesso, a consultare Wikipedia…. 😉
Curioso che i tassi, intesi come misura degli interessi, siano di natura altrettanto bonaria e manifestino anch’essi le medesime improvvise reazioni, nei momenti di tensione.
Proviamo a comprendere ciò che sta avvenendo in questi mesi?
Principalmente tre sono i fenomeni in atto.

IL PRIMO: IL PROCESSO DI NORMALIZZAZIONE
Le banche centrali stanno riportando i tassi a livelli più fisiologici, dopo averli resi negativi per qualche anno, al fine di stimolare la ripresa economica globale dopo la crisi-Lehman.
Nonostante se ne parli già da tempo e sia quindi, come di consueto, ‘scontato’ in anticipo dai mercati, questo processo comporta l’inevitabile calo dei prezzi dei titoli obbligazionari.
Ciò si sta verificando innanzitutto per i cosiddetti  governativi core’ (cioè i titoli di stato statunitensi, britannici, tedeschi, ecc.) e, a maggior ragione, in tutto quel mondo obbligazionario ‘a spread‘.

IL SECONDO: IL FLY TO QUALITY
Se ad esempio i titoli di stato USA iniziano a raggiungere rendimenti ritenuti sufficienti, per acquistarli si recupera liquidità vendendo i titoli emessi da debitori di minore qualità.
Quindi, al calo dei prezzi per rialzo fisiologico legato al ciclo economico si aggiunge, per questi emittenti, l’aumento dello spread.

IL TERZO: LA SITUAZIONE ITALIANA
A proposito di animali, con chi va a nozze il tasso, se non con la tassa? ‘:)
Le attese di inaffidabilità ‘fiscale’ del governo italiano la fanno da padrone.
Alzare il livello di litigiosità su ogni tematica (es. i migranti) porta ad immaginare che i prossimi negoziati con la UE in merito all’adozione delle dispendiose politiche di bilancio promesse dall’attuale maggioranza, genereranno maggiore deficit pubblico e, quindi, un ulteriore peggioramento della qualità del nostro stato come debitore e quindi spread.
Risultato finale?
Tutto il mondo obbligazionario globale soffre di performance negative ma, tra tutti, i peggiori sono i titoli italiani.
Quelli pubblici, innanzitutto, ma come ovvia conseguenza anche quelli privati.
In sostanza, tassi e tasse trovano in terra tricolore il loro habitat naturale…

Soluzioni?
La diversificazione, da sempre predicata, protegge dai rischi.
Naturalmente, non protegge dalla possibilità di perdere.
Come si fa, quindi, a non perdere?
A breve affronteremo il tema dei comportamenti: quelli che generano perdite e quelli che, di grazia, aiutano a generare performance.

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