With or without you

With or without you

La struggente canzone degli U2 (chi non la conosce?), riporta le nostre emozioni al 1987, anno in cui questa ballata rock ha fatto il suo debutto sulle radio, nei CD e nei concerti.
Canzone d’amore, certamente; ma pochi sapranno (e io stesso lo apprendo da Wikipedia), che il tema, ben più ampio, affrontato nel testo dal cattolicissimo Bono è quello della propria spiritualità ed il suo rapporto con Dio.

Nel medesimo anno, neanche a farlo apposta, l’altrettanto celebre ‘lunedì’ nero di Wall Street (19/10/1987) trascinò i mercati mondiali verso un terribile baratro.
Quali analogie con il lunedì post-referendario che abbiamo appena vissuto ed eventualmente quali differenze? Beh, innanzitutto, potremmo dedicare la celebre hit degli U2 alla permanenza della Grecia all’interno dell’Unione monetaria: with…or…without?
Ci sarà l’accordo con i creditori, per evitare la cristallizzazione giuridica di un default, già nei fatti ormai da tempo, salvando l’integrità dell’area euro?
Oppure proseguirà il muro contro muro che l’Ue (leggasi Frau Angela Merkel ed il suo gruppo di valletti) sta portando fino alle possibili, estreme, conseguenze?
Non sta ai noi, naturalmente, azzardare ipotesi.

Viceversa, ci teniamo stretti il compito di orientare le scelte dei risparmiatori verso le opportune allocazioni del proprio patrimonio.
E, soprattutto, nello spiegare il corretto comportamento da tenere nelle varie fasi di mercato.
Il grande e saggio investitore Warren Buffet rammenta da sempre di essere “avidi quando gli altri sono spaventati e spaventati quando gli altri sono avidi”.
D’altronde sempre (SEMPRE) i mercati ripagano in modo sonante chi si attiene a questa semplice regola.
Persino il citato crack del 1987 (chissà quanti miliardi bruciati, nei titoli dei giornali dell’epoca) fu recuperato in pochi mesi…e non parliamo dei super-rendimenti ottenuti da chi acquistava mentre tutti gli altri vendevano.

Figuriamoci, in un caso come questo, dove gli aspetti politici sono certamente ben più rilevanti della (pur disdicevole) ipotesi dell’uscita della Grecia dall’euro o della sua permanenza.
La situazione dei tassi, immobili a zero quelli a breve e poco mossi quelli a lungo (incluso il famigerato spread), dimostra quanto si stia agitando una tempesta in un bicchiere d’acqua.
Da seguire con maggiore interesse macro-economico e a livello di interazione fra i vari mercati, ciò che sta accadendo nel mondo prima obbligazionario e poi azionario emergente (es. la Cina, ma non solo).

Ovviamente, la principale cautela da seguire ed adottare consiste nella più ampia diversificazione che solo l’investimento in un portafoglio costruito con strumenti quali i fondi comuni può, in ogni caso, garantire.
Per il resto, continueremo certamente a seguire la vicenda ellenica, soprattutto per i suoi risvolti sociali verso i quali potrà muoversi la stretta contingenza dell’attualità.

Quindi, cara Grecia: with…or…without you?
: )

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