Zacinto e dintorni

Zacinto e dintorni

Né più mai toccherò le sacre sponde
ove il mio corpo fanciulletto giacque…?
Mesi di assenza, per quale motivo?
Non mi piacciono, per caso, i rialzi dei mercati…???Anzi, come ben sapete, sono per me una importante fonte di reddito…
Le masse gestite crescono, i clienti sono soddisfatti, e tutto va liscio come l’olio.
Quando i mercati sono positivi, la catena del valore funziona alla grande: basta stare alla finestra e godersi lo spettacolo.
Non serve, più di tanto, avere una guida, un consigliere esperto: chiunque è capace di investire il denaro ed ottenere rendimenti.

È proprio per questo che, nel periodo appena trascorso, non ho ritenuto opportuno dare alcuna indicazione ai miei pur affezionati (?) lettori. Il momento dei rialzi è infatti già pieno di super-esperti, spesso dell’ultim’ora, che uno in più (il sottoscritto) non serviva proprio…
Ma la crisi in atto mi consente di sfogare la mia nota grafomania (!) e raccontare come la penso.

Sarò breve: se ciò che sta accadendo in questi giorni fosse successo nel periodo 2011/2013 sarebbe stata la fine dell’euro (nel bene e nel male), ma soprattutto avrebbe generato un effetto domino dalle notevoli proporzioni e dall’esito imprevedibile.

Oggi, le probabilità che tale scenario negativo si concretizzi sono realmente minime.
Ciò grazie alla straordinaria rete di protezione messa a punto da BCE & c. che, qualche anno fa, non esisteva.
La crisi dell’Euro era resa possibile, all’epoca, dall’assenza di una vera banca centrale che oggi nei fatti c’è (anche se non al 100%).
La spinta innovatrice di Draghi, con l’adozione delle famose misure non convenzionali, è la grande polizza assicurativa dell’euro e dell’Europa.

Paradossalmente, ciò rende relativamente più probabile il default della Grecia, oggi.
L’Europa, non a caso, si permette di fare la voce grossa, pur rischiando un pezzo della propria Unione.
Chi ha più da perdere, adesso, sono i poveri greci mentre, qualche anno fa, ci avremmo rimesso tantissimo in tanti.
Le conseguenze negative per il popolo greco convincerebbero chiunque altro a non percorrere il medesimo, avventuroso, sentiero di ribellione; e ciò puntellerà la coesione di tutti gli altri paesi aderenti (anche se il prezzo da pagare dovesse essere alto).
Viceversa, se la Grecia resterà ancorata all’euro, ci sarà l’ennesima dimostrazione di integrità dell’Unione Monetaria, ed anche in questo caso l’Europa ne uscirà rafforzata.
Nel frattempo, la concreta eventualità di disservizi e disordini sta creando il primo danno alla Grecia: l’incertezza dei turisti, per la stagione appena avviata.
Mentre, la volatilità dei mercati testimonia quanto ci sia di esclusivamente speculativo (e quindi, probabilmente, non duraturo) nel movimento di questi giorni: la tranche in scadenza, che potrebbe generare il default greco, è di 1,6 mld mentre lo spropositato calo di capitalizzazione della Borsa di Milano, nella sola seduta di lunedì 29/6, è di ben 30 mld (quasi 300 mld in tutta Europa, pari all’intero debito greco).

Si tratta dei famosi (e fumosi) miliardi ‘bruciati; che, però, sono pronti a rimaterializzarsi magicamente quando sarà passato il temporale. Ma non torneranno allo stesso posto di prima, perché si saranno spostati dalla tasche di chi, in preda al panico, avrà venduto verso le già ricche tasche di chi avrà invece acquistato.

Il valore del consulente sta proprio nel riuscire a far adottare ai propri assistiti il comportamento giusto, in queste situazioni.
Nel frattempo, non resta che il sogno di un vacanziero bagno “nell’onde del greco mar da cui vergine nacque Venere”.

4 Comments

  • roberto panisco
    30 Giugno 2015

    Ciao Angelo,

    Sottoscrivo gran parte del tuo commento. Sono, in particolare, d’accordo sul fatto che l’orizzonte inesplorato che si aprirebbe con l’eventuale uscita della Grecia dall’Euro, non è affatto detto che sia funesto come descritto dalle varie Cassandre che monopolizzano le colonne delle testate nazionali. E’, anzi, più probabile, come tra le righe scrivi anche tu, che l’Europa ne esca rinforzata, essendosi finalmente liberata di un persistente ricatto, che poi è anche fonte di tensione continua sui mercati.
    Tuttavia, resto scettico sulla politica monetaria della BCE. E’ vero che, soprattutto in questo momento, avere una Banca Centrale pronta ad acquistare i titoli dei Paesi in crisi di Debito, onde sostenerne la performance, serve a scoraggiare speculazioni al ribasso e alimenta, al contrario, aspettative di una rivalutazione degli stessi titoli. E’ però anche vero che l’autentico banco di prova della validità delle scelte di Draghi resta l’Economia reale: se c’è crescita reale (non solo dei prezzi) l’Europa si salverà, altrimenti davvero non so. Il rischio che l’enorme creazione di moneta, determinata dallo scudo di Draghi, fomenti solo un’altra bolla finanziaria, un’inflazione dei titoli di borsa, a mio avviso, pur non essendo un analista di professione, è fondato.
    La differenza, ai fine del benessere e della solidità futura delle economie incluse nell’UE, la possono fare solo le politiche economiche dei Governi, non quelle monetarie delle Banche Centrali. Rispetto alle politiche economiche dei Governi, se facciamo il caso dell’Italia, credo che Renzi sia gravemente in ritardo sulla spending review (che può restituire a famiglie e imprese risorse importanti per consumi e investimenti) e che abbia fatto una scelta sbagliata buttando 10 mld di euro (finanziati a deficit) nel bonus delle 80 euro ai lavoratori dipendenti. A mio avviso, sarebbero state più utili politiche supply-side, perché credo, da quel che osservo, che il problema della nostra economia, delle nostre imprese, sia un problema di scarsa marginalità. Sappiamo bene come i margini impattano tanto la redditività del business quanto l’aspetto della liquidità. Restituire marginalità alle imprese, attraverso una robusta riduzione delle imposte e dei contributi, dovrebbe essere un obiettivo prioritario delle politiche fiscali a venire.

  • Alcibiade Cardanobile
    30 Giugno 2015

    Sei un grande. Stavo per chiamarti per chiederti quei -6 punti di Mediolanum hanno compromesso qual ora? Comunque complimenti per i tuoi articoli sprecati per un pubblico ristretto. Andrebbero condivise con tutti gli italiani. A presto per fare un punto sulla situazione.

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